La guerra e gli attacchi indiscriminati mobilitarono la popolazione per difendersi e resistere alla crudeltà dei bombardamenti. Migliaia di cittadini anonimi parteciparono alla costruzione di rifugi in uno sforzo comune e, in alcuni casi, con l’appoggio delle amministrazioni municipali e delle organizzazioni di aiuto internazionale come la Croce Rossa, svolgendo un’opera solidale e generosa, basata sui valori del lavoro di squadra, della resistenza sociale, della collaborazione e della cooperazione. [...]
[Il testo integrale in preparazione sarà visibile nei locali della mostra.]
"In questa occasione, in cui la perdita di vite umane tra la popolazione civile non combattente è forse la più grande che si sia vista mai nella storia, credo di parlare a nome dell’intera popolazione nord-americana quando esprimo un sentimento d’orrore per tutto quello che è successo a Barcellona e quando esprimo la profonda speranza che in futuro i centri abitati non siano più oggetto di bombardamenti militari dal cielo."
Cordel Hull, segretario di Stato degli Stati Uniti d’America
Arrivo, nell’ottobre 1936, della nave sovietica Zyrianin al porto di Barcellona carica di tonnellate di alimenti, indumenti e giocattoli. © Pérez de Rozas. Archivio Fotografico di Barcellona